Mostra di Paul Neagu (1938-2004) a Trieste Contemporanea

Si apre giovedì 15 luglio alle ore 17 allo Studio Tommaseo di Trieste una importante mostra di Paul Neagu (1938-2004). 

Paul Neagu credeva fermamente che la vista non fosse l’unico senso con cui incontrare l’arte – per lui gusto, olfatto, tatto e suono erano altrettanto importanti. Ha smantellato ogni asserzione su cosa sia l’arte. Ha realizzato scatole tattili, sculture commestibili, progetti con collaboratori fittizi e performance che sfidano la gravità. Ha concepito le sue mostre come esperimenti, mentre i suoi scritti hanno attraversato la storia dell’arte e la filosofia. Le sue opere su carta erano contemporaneamente lavori preparatori, documentazione e opere d’arte indipendenti. Neagu è stato un generatore di idee e ha tirato fuori la sua esperienza e ambizione per ripensare le possibilità della scultura e della percezione (tratto dalla scheda di Lisa Le Feuvre per la Tate di Londra, 2019). 

Sono esposte a Trieste opere prevalentemente degli anni Settanta, quando Neagu comincia la sua avventura inglese, nella quale forza in scultura i limiti dell’astrazione mentre usa il corpo come medium per le sue performance o i suoi eventi “rituali”. Dalla sua famosa performance “Hyphen-Ramp (588 Riots at the Serpentine)”, del 1976, fu tratto un film, ora alla Tate di Londra, che è presentato in mostra.
In mostra, tra i disegni creati tra il 1971 e il 1987, alcuni sono dedicati all’ Anthropocosmos, un termine usato dall’artista per definire l’insieme di cellule interconnesse che forma l’individuo umano come Universo, mentre è anche presente una litografia delle sue “Nine Catalytic Stations”, derivate dai suoi Hyphen: un concetto declinato in più opere. “A partire dagli anni Ottanta fino all’ultimo preoccupò l’artista: questo cerchio formato da nove sculture, come tutte le opere di Neagu, è un invito a sentire (percepire) con maggior acutezza e a pensare a come noi uomini comprendiamo il nostro complicato posto nel mondo.” (LLF)
Una inedita sezione fotografica raccoglie le fotografie di Gabriella Cardazzo scattate negli anni Settanta, quando Neagu fu spesso coinvolto nell’attività della Galleria del Cavallino di Venezia. Materiali documentativi della sua ricerca e della sua attività espositiva corredano la presentazione triestina aperta fino al 2 settembre.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti
visita mostra orario martedì-venerdì dalle 17 alle 20
proiezione film ogni giovedì alle ore 19
info info@triestecontemporanea.it | https://www.triestecontemporanea.it